Di Francesca R. Bragaglia
Budapest, tengo a sottolinearlo, è una grandissima città d’arte, teatro di una storia dolorosa per la popolazione, un calderone di culture, un cuore pulsante. L’abbiamo girata in lungo e in largo, a piedi, in tram, in metro (ed eravamo quasi tentati di prendere a noleggio le biciclette che trovi quasi in ogni angolo, in punti di raccolta dedicati). Abbiamo girovagato per il quartiere ebraico, preso una birra al tramonto vicino a Piazza degli Eroi, osservato la vita a Pest (ricca di locali, negozi e caffetterie), girato per il centro e per il Central Market Hall (il più antico mercato al coperto di Budapest)
Tutti questi chilometri e ore sotto il sole ci hanno messo appetito! Dove si va?
Prima di fornirvi qualche piccolo suggerimento, apriamo una piccola parentesi sulla cucina ungherese:
- Se non siete amanti delle spezie, questa cucina non fa per voi. La tradizione magiara si basa su un generoso utilizzo di pepe, paprika (dolce e piccante), ma anche cumino, alloro, cannella…;
- Gusti decisi caratterizzati ad esempio da panna acida, peperoni piccanti e rafano (fresco e ridotto in salsa, che può accompagnare delle belle fette di roast beef);
- Dolci: Non ho avuto il coraggio di addentare il Palacsinta di Charles Gundel: una crespella ipercalorica con salsa al cioccolato, noci e rum. Mi sto mangiando i gomiti! Poi come non nominare rotoli al cioccolato, gnocchi di ricotta e la torta Dobos? Mi piacerebbe proprio sapere che gusto hanno! (Sarà una scusa per far presto ritorno a Budapest!)
- Cicciaroli unitevi! Carne in tutte le salse: stufata, arrosto, impiegata come ripieno per la sfoglia;
- Salumi: l’Ungheria è famosa in tutto il mondo per il suo salame, dal caratteristico sapore di affumicato. I produttori più rinomati sono Pick ed Hertz, soprattutto per il salame piccante;
- Da assaggiare il patè di fegato d’oca, con il suo sapore deciso;
- Amanti dei funghi, siete i benvenuti! Zuppe (gombaleves), salse per condire carni… sono strepitosi!;
- Gulasch: in realtà sta ad indicare la zuppa del mandriano (gulyás) con paprika e cipolle, arricchita da cubetti di carote, patate e carne. Forse per venire incontro al turista e alla traslitterazione di questa cucina tradizionale in tutto il mondo, si è cercato probabilmente di unire l’idea dello spezzatino con cumino e cipolla (porkolt) a questa minestra tipica. Vi posso garantire che i ristoranti per la maggior parte turistici per l’appunto, indicano nei menù il Gulasch brodoso, a mo’ di stufato e anche servito nella forma di pane (non riesco ancora a capacitarmi del fatto che con tutto che la pietanza sia ultra bollente, il pane non si afflosci mentre stai divorando il contenuto!)
Gulasch nella Pagnottina - E a proposito di zuppe (leves), potreste trovarle servite nelle pagnottine, soprattutto quella di funghi e porri…

… oppure nelle tazze con doppio manico, così candide, piccole e carine. Da provare la zuppa di fagioli alla Jokai, con un sapore fumé grazie alla carne affumicata insaporita dalla panna acida…


E ora qualcosa da bere:
- Palinka: è il brandy della Romania, Serbia ed Ungheria. Un distillato che è può raggiungere anche una gradazione alcolica di circa 80% vol. ed è ottenuto dalla frutta come le pere e le prugne;
- Birra: la Soproni è una ungherese doc! Chiara o scura è ottima e scorre bene. Con circa tre euro puoi acquistare una media… a proposito di bionde… lo sapevate che la Dreher è prodotta anche in Ungheria?;
- Vino: si trova un buon Chardonnay, ma i vitigni della zona sono ad esempio il Kadarka (o Skadarka e il migliore è quello prodotto da Ferenc Takler), a bacca rossa che è alla base del Sangue di Toro e con il quale si producono vini tannici e corposi, e il Kékfrankos. Tra i bianchi c’è il Furmint che è alla base del Tokaji, di cui la più diffusa variante è quella da dessert o anche da formaggio stagionato, il Tokaji Aszù, un vino muffato. La parola puttonyos che trovate sulle bottiglie accompagnata da un numero, indica il quantitativo di polpa di uva che viene aggiunto al vino; più alto è il numero, più il vino sarà dolce.


E ora qualche consiglio su dove mangiare:
- Se vi fermate in un bar, con circa sei euro ve la cavate con un panino (rigorosamente con cipolla rossa cruda e cetrioli freschi) e una birra (Soproni ovviamente);
- Ristorante Fatal ( http://www.fatalrestaurant.com/ ), si trova nel V° distretto in Vaci Utca ed è facilmente raggiungibile con la metro. Ci hanno accolti portandoci dei bicchierini colmi di Palinka, che ci ha fatto aprire una voragine nello stomaco. Abbiamo mangiato zuppa di funghi, un groviglio di carne mista fritta dorata, fette di carne con sopra l’uovo, il tutto accompagnato da patate, patate, e ancora patate. Da provare! Accettano sia Forint che Euro.
- Spinoza ( http://www.spinozahaz.hu/ ): nel quartiere ebraico, un posto tranquillo dove mangiare dei piatti deliziosi. Hanno anche il menu’ a prezzo fisso con tre portate. Noi ci siamo buttati con quaranta gradi all’ombra su piatti veramente leggeri e freschissimi (sto scherzando), il tutto annaffiato da una bottiglia di Chardonnay. La zuppa di fagioli, il gulasch, un tagliere con salumi e patè, hummus con pita e una salsa di peperone verde, una melanzana grigliata e affumicata con feta. Tutto ottimo, compresa la location.
- Per concludere il nostro soggiorno in allegria, i nostri amici, nonché i novelli sposi, ci hanno portati a cena nel ristorante più antico di Budapest: Szazeves Etterem ( http://www.100evesetterem.hu/ ), dove allietati dalla musica tradizionale ungherese, abbiamo degustato piatti tipici budapestini come le zuppe di funghi e porri, il manzo allo Stroganoff, la bistecca con la salsa ai funghi e il petto di pollo di pollastra (scritto esplicitamente sul menù che è riservato alle donne) con confettura di mirtilli, formaggio tipo Camembert e mele. Straordinario.
- Se poi volete immergervi nella movida della città e mangiare in qualche pub o caffè alla moda, potete andare a consultare il sito http://romkocsmak.hu/ dove vengono riportati i pub nelle rovine, vale a dire locali realizzati in palazzi e luoghi che sono stati recuperati e rimessi a nuovo. L’elenco è in continuo aggiornamento!
Spero di esservi stata d’aiuto! 🙂
Un viaggio che rifarei. Per provare nuovamente queste emozioni, per visitare ciò che mi manca e degustare ogni piatto. Chiudo la trilogia di post con questa foto:
… una delle prime che ho scattato appena arrivata. La scintilla che mi ha fatta innamorare. E presto (spero), cara Budapest, tornerò da te, a vederti mentre ti specchi trionfante nelle acque del Danubio.